C'è stato un tempo

C'è stato un tempo in cui la Donna camminava liberamente, senza vergogna del proprio corpo, delle proprie idee, senza che la diversità di cui era portatrice fosse a lei imputabile come difetto, come colpa, come mancanza, come marchio.

C'è stato un tempo in cui la maternità era una scelta libera e consapevole, in cui l'amore era una scelta libera e consapevole e la condivisione tra donne era consueta, non c'erano rivalià per occupare il posto di nicchia lasciato dal maschio.

 Un tempo lontano che non appartiene però all'Età dell'Oro ma è archeologicamente quantificabile, un tempo che è stato drasticamente spazzato via 2800 anni circa prima di Cristo, con l'avvento dei proto - indoeuropei, questa popolazione nomade dedita al culto di Dei maschi e celesti, del cavallo e dell'uso delle armi, di provenienza russa.

 La fiorente civiltà dell'Antica Europa, dove l'agricoltura e il linguaggio, l'architettura e la pacifica coesistenza erano altamente sviluppati, dove non c'erano mura nè armi, nè sottomissione nè violenza, dove uomo e donna erano alla pari e il mondo fluiva dolcemente secondo Natura attraverso il ciclo di nascita - crescita - morte e rigenerazione così sapientemente collegati alla femminilità e al femminino, fu annientata. Non distrutta. Le sue tracce sono annidate ancora nei nostri ricordi ancestrali, nei racconti e nei miti, nelle fiabe, per quanto tutto sia stato appannato e distorto dalla successiva colonizzazione e sovrascrittura delle religioni patriarcali, con le quali il nostro mondo viene ancora giustificato nelle sue distorsioni, nelle sue efferratezze, nei suoi limiti ormai sempre più evidenti e autodistruttivi.

 Che le donne siano ancora giudicate in base a un racconto mitologico di 5000 anni fa dovrebbe apparirci ridicolo, non accettabile. Invece siamo tutte eredi e figlie di quella mitica antenata, Eva, la madre dei viventi, ultima rappresentante di un mondo in cui la capacità di amore, di creazione, di accoglienza e di distruzione della donna non erano temute, ma rispettate, venerate.

A voi piace un mondo così? Non è ora di cambiarlo? E senza le modalità maschili di odio, sopraffazione e violenza, ma con la forza, la determinazione, l'intelligenza e la potenza proprie delle donne.

Una società gilanica è la sola risposta corretta e coerente a questo mondo.

 

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